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Impianti chimici a impatto zero con reattore “made in Italy”

Abbatte l’anidride carbonica sfruttando le emissioni a base di zolfo

Impianti chimici sempre più “verdi” grazie ad un nuovo reattore “made in Italy” che abbatte le emissioni di anidride carbonica (CO2) sfruttando l’acido solfidrico, un composto tossico a base di zolfo che viene sprigionato dalla lavorazione di carbone, petrolio e gas naturale: reagendo fra loro, le due sostanze pericolose si ‘neutralizzano’ a vicenda, producendo soltanto acqua, zolfo elementare e una miscela di gas pulita e riutilizzabile.

L’idea è dei ricercatori del Politecnico di Milano, che hanno brevettato il reattore e la stessa reazione chimica alla base del suo funzionamento. Il sistema, applicabile da subito alla maggior parte degli impianti esistenti, apre nuovi scenari per l’utilizzo dei giacimenti di carbone, gas naturale e petrolio particolarmente ricchi di zolfo e per questo non sfruttati, come quelli del Sulcis in Sardegna o della Val D’Agri in Basilicata, ma anche quelli cinesi dell’Inner Mongolia, quelli kazaki di Kashagan o i canadesi dell’Alberta.

Il taglio netto delle emissioni per i grandi impianti è direttamente proporzionale alla quantità di acido solfidrico trattata: può raggiungere anche il 40% per impianti di raffinazione del petrolio, impianti di estrazione e purificazione del gas naturale, impianti di gassificazione del carbone e impianti siderurgici.

La CO2 “risparmiata” è anche maggiore, dal momento che gli impianti attuali bruciano letteralmente l’acido solfidrico perdendo di fatto l’elevato contenuto di idrogeno di questa molecola, producendo anidride solforosa (SO2) e ulteriore CO2. Si stima ad esempio che con la nuova invenzione un comune gassificatore di carbone possa produrre energia al 120% delle sue potenzialità pur producendo il 15% in meno di CO2.

Le applicazioni della tecnologia sono molteplici e vanno dalla sintesi del metanolo e dell’ammoniaca fino alla raffinazione, alle bioraffinerie e alla produzione di biogas.

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